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Tommaso Martini

L'esperienza di Grumes Città Slow

di Vera Rossi


Da oltre quindici anni il paese di Grumes è impegnato nel recupero del patrimonio edilizio, culturale e ambientale del proprio passato agricolo per dar modo a residenti e ospiti di vivere il territorio in modo responsabile e in armonia con l'ambiente e con l'identità del luogo.

Particolare attenzione è riservata all'offerta di un turismo rispettoso dell’ambiente, grazie alla creazione e valorizzazione di itinerari culturali e naturalistici da percorrere a passo lento oltre al concretizzare il concetto di territorio come espressione della storia e della cultura locale e ad un uso sostenibile delle risorse energetiche e ambientali locali.


Grumes offre un territorio caratterizzato da un ambiente naturale integro, da elementi antropici e culturali ancora forti e radicati.

La gente, la storia, la forte identità, il senso di appartenenza uniti alla capacità creativa e propositiva esprimono con grande entusiasmo la voglia di “andare avanti”. Da questi presupposti Grumes ha costruito in maniera graduale, nella coscienza dei propri limiti, ma anche delle proprie risorse e valori, un originale e partecipato progetto di turismo di comunità, radicato nell’espressione nei luoghi e nelle diverse chiavi di lettura e di visione del territorio.

Il percorso, denominato “Progetto Grumes”, che si fonda principalmente sulla riscoperta e sulla valorizzazione del passato, in un’ottica di sviluppo futuro, e sul recupero del valore del bosco e della vita di paese, ha come obiettivo quello di far riemergere il senso di appartenenza al proprio territorio e la fiducia in un futuro per la montagna. Il progetto si è concretizzato in un’incisiva azione di valorizzazione turistico-culturale del patrimonio pubblico dismesso, in particolare attraverso una serie di interventi significativi a partire dalla- riconversione del vecchio caseificio turnario dei Masi di Grumes in locanda-affittacamere: Laocanda El Casel dei Masi, dalla riconversione di una malga abbandonata in un rifugio alpino: il Rifugio Potzmauer a 1300 metri d’altezza ed infine alla ricostruzione dell’ex caserma dei Carabinieri diventata Ostello della Gioventù.


A fine 2007 è nata la società “Sviluppo Turistico Grumes” che ha l’obiettivo fondamentale di gestire e promuovere le strutture del Comune di Grumes destinate allo sviluppo dell’economia turistica dell’alta Val di Cembra. Il Progetto Grumes trova nelle energie e nelle risorse locali la propria forza: il coinvolgimento sociale e la sinergia tra pubblico e privato e tra i diversi comparti economici hanno ridato vitalità e valenza economica al territorio, accentuandone identità e radicamento. Un progetto che si inserisce anche in un contesto di armonia e sinergia con l’ambiente naturale: Grumes infatti è inserito all’interno della Rete Riserve Val di Cembra Avisio, nata con l’obiettivo fondamentale di preservare e valorizzare l’ambiente fluviale, in gran parte ancora selvaggio, del torrente Avisio, nonché di promuovere l’educazione e la sensibilizzazione ambientale, tra giovani e meno giovani. Ultima struttura nata, nel 2015, è Il Green Grill - Info e Sapori. È la Casa della Rete Riserve Val di Cembra Avisio: un luogo che racconta la ricchezza dell’ambiente e la biodiversità della Val di Cembra. Inoltre si possono acquistare e degustare tutti i prodotti tipici della Valle di Cembra.


Dal 2011 Grumes di Altavalle è entrata a far parte dell’associazione Cittaslow International. Dietro la sigla di Cittaslow c’è l’importante “Rete internazionale delle Città del Buon Vivere” creata ad Orvieto nel 1999 per cercare di unire alcune piccole comunità, in cui le identità locali potessero essere preservate e valorizzate. Grumes è fiero membro di Cittaslow, un movimento nato con l’obiettivo di allargare la filosofia di Slow Food alle comunità locali e al governo delle città, applicando i concetti che stanno alla base del pensiero su cui poggia la rete Slow Food – buono, pulito e giusto - alla pratica del vivere quotidiano. I Comuni che aderiscono all’associazione devono essere animati da individui curiosi del tempo ritrovato, dove l’uomo è ancora protagonista del lento, benefico succedersi delle stagioni; devono essere rispettosi della salute dei cittadini, della genuinità dei prodotti e della buona cucina. L’obiettivo di ogni Cittaslow, e quindi anche di Grumes di Altavalle, è quello di migliorare la qualità della vita dei cittadini, con un’attenzione particolare alla sostenibilità e alla salvaguardia delle tradizioni.



Ogni anno ricorre, per celebrare l’associazione, il Cittaslow Sunday. Quest’anno si terrà il 17 e il 18 settembre e si svolgerà intorno ad una mostra mercato in cui saranno presenti una pregiata gamma di prodotti locali e provenienti da altre Cittaslow italiane, ospiti a Grumes. La piazza sarà brulicante di enogastronomia ma anche di arte e creatività, grazie alle abili mani di artigiani ed hobbisti con le loro creazioni in legno, pietra e tessuto, prodotti naturali e di riciclo. Vi saranno inoltre una serie di eventi correlati dove i temi legati alla sostenibilità la faranno da padrone.



Il vino Zero Infinito

di Pojer e Sandri


L’avventura di Zero Infinito nasce da recupero agricolo di Maso Rella a Grumes (850 slm - nella foto una veduta del vigneto) abbandonato dagli anni ’60 sui quali l’azienda agricola Pojer e Sandri sta attuando un progetto di ricomposizione fondiaria e bonifica agraria destinando per lo più i terreni a vigneto e in parte in un reimpianto delle vecchie colture frutticole come il castagno, il noce e il sorbo.

Nel vigneto sono state messe a dimora delle barbatelle di viti interspecifiche, nate a Freiburg (Germania) per incrocio a livello di impollinazione tra Vitis Silvestre (Labrusca – Amurensis) e Vitis Vinifera (Europea).


Il carattere distintivo di queste varietà è la notevole resistenza alle malattie funginee (peronospora e oidio) e alle gelate invernali.


La particolarità dello Zero Infinito è il suo essere un vino che supera e reinterpreta il concetto di biologico: Zero trattamenti in vigna e Zero trattamenti in cantina, Zero solforosa, Zero lieviti commerciali liofilizzati, Zero chiarificanti, Zero filtrazioni e Zero antiossidanti. Una tecnica ancestrale che ha portato alla nascita di un vino bianco innovativo e naturale, frizzante e con i lieviti naturali sul fondo che consentono due distinte degustazioni: una classica, fine coi profumi della terra, la seconda più marcata nel gusto e nei sapori dell’uva appena colta.


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