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Il futuro di Malga Lagorai: turismo e montagna

a cura dell'Associazione Vicini al Lagorai



Il comitato Vicini al Lagorai è nato all’inizio del 2020 per tutelare l’omonima Catena montuosa al centro del Trentino Orientale.

Precisamente era la sera di sabato 7 marzo quando un gruppo di circa venti persone si è ritrovato presso una sala multifunzionale del Comune di Ziano di Fiemme per discutere del futuro delle nostre amate montagne. È stata una risposta spontanea alle politiche strategiche per il futuro del turismo montano della nostra zona.


In particolare la preoccupazione di allora riguardava Malga Lagorai. Per chi non è a conoscenza della vicenda forse è opportuno fare un breve riassunto dei fatti.

Nel 2018 la Giunta Provinciale, guidata da Ugo Rossi, diede il nulla osta a un nuovo progetto di valorizzazione del Lagorai, attraverso il potenziamento della Translagorai . Il progetto neonato è stato concepito come un patto di collaborazione tra diversi attori provinciali aventi interessi sul territorio fiemmese (e non): Provincia Autonoma di Trento (PAT), Società Alpinisti Tridentini (SAT), Magnifica Comunità di Fiemme e diversi Comuni valligiani.


L’embrione di questo progetto ha radici lontane, ma compare in via ufficiale all’interno di un percorso partecipativo molto più ampio; inserito in macroprogetti come LIFE+TEN e nel Piano di Sviluppo Rurale (PSR) provinciale 2014-2020 2 . In tanti vogliono approfittare dell’occasione, e così si vede l’Associazione Guide Alpine Valle di Fiemme diventare capofila di un progetto con partner potenziali come l’APT di Fiemme, la Comunità Territoriale Valle di Fiemme e le Funivie del Cermis, per rilanciare la spendibilità turistica della Translagorai. Anche lo Staff di coordinamento della Rete di Riserve Fiemme-Destra Avisio propone una collaborazione per aumentare la portata ricettiva delle strutture turistiche esistenti sul percorso (in simbiosi con la Magnifica Comunità, il Comune di Predazzo, il Parco di Paneveggio e le Sezioni CAI-SAT di Fiemme). La storia sarebbe lunga e articolata, ma non è questa l’occasione per farne una disamina più approfondita. A noi interessa l’anno 2018, e per la precisione il 10 agosto. Giorno in cui il Progetto Translagorai ottiene il via libera dal Consiglio Provinciale, grazie al lavoro dell’allora Assessore all’ambiente Mauro Gilmozzi. La SAT, attrice coprotagonista, vive da subito un forte scontro intestino, che porterà a dimissioni in serie a livello centrale e a un ribaltamento nelle gerarchie, con conseguente ripensamento sul progetto (pur restandone firmataria). In Val di Fiemme si vive la vicenda con relativo distacco, soprattutto finchè le strutture interessate sono Malga Cadinello, Rifugio Cauriol e Malga Valmaggiore. Edifici di proprietà della Magnifica (o del Comune di Ziano nel caso di Sadole) facilmente raggiungibili con le auto tramite strade forestali, o addirittura strade provinciali; come nel caso di Malga Cadinello, posta a circa cinque metri di distanza dalla Strada Provinciale 31 del Passo Manghen. Oppure infrastrutture già adibite a funzione ricettiva (Rifugio Cauriol).


Il vero scontro si rivela quando diviene di dominio pubblico l’idea di recuperare Malga Lagorai, per trasformarla in una struttura ricettiva con una ventina di posti letto, servizi igienici e servizio ristorante.



Per chi non conoscesse la Malga, la sua storia o la sua posizione, vorremmo ricordare le sue origini. Risalente all’inizio del 1900 e posizionata ad una quota di 1860 metri, le strutture di Malga Lagorai sono da sempre state utilizzate per attività agropastorali, e nello specifico per l’alpeggio di diverse tipologie di animali. Si va dall’apice degli anni ’60 con le vacche da latte, e relativa produzione di burro e formaggio, fino ai giorni nostri, in cui si fanno monticare unicamente pecore. Allo stato attuale, il pascolo della Val di Lagorai è degradato, di scarsa qualità (l’invasione di felce aquilina è imponente) e quindi non adatto a vacche da latte (complice l’impossibilità di raggiungerlo tramite la mulattiera storica con mezzi adeguati). E’ però utilizzabile per pecore o bestiame asciutto (manze) come nelle intenzioni della Magnifica.


Tanti sono gli spunti di riflessione sul progetto Translagorai e quello specifico di Malga Lagorai. Nel nostro piccolo abbiamo sempre avanzato un’unica proposta: recuperare stalla e casera per restituire delle strutture funzionali ai professionisti che le hanno sempre utilizzate e se necessario ricavare una piccola porzione dedicata a bivacco libero.

Purtroppo le scelte politiche sono state diverse e hanno virato, come già spiegato, verso la conversione della casera in dormitorio (al piano superiore), con servizi igienici, cucina e zona ristorazione al piano inferiore. Mentre un terzo della stalla sarà recuperato come alloggio dei pastori, e dell’imprenditore agricolo. Sì, perché nella confusione generale, noi cittadini fiemmesi non sappiamo ancora a quale uso sarà destinata la nuova Malga Lagorai: rifugio, bivacco custodito (sarebbe una prima mondiale) o agritur con vendita di prodotti tipici (ovviamente non fatti in loco vista l’assenza di strutture per la lavorazione).


Purtroppo, questa vicenda che ci sta impegnando da ormai un anno come comitato, avrebbe bisogno di molte pagine per essere descritta in modo esaustivo. Stupisce la scarsa lungimiranza di un Ente pubblico come la Magnifica che ha sempre dimostrato la propria abilità nella gestione della nostra terra. Le nostre preoccupazioni restano forti, per l’investimento economico non sostenibile (i soli lavori edilizi richiedono circa 700.000 euro di fondi provinciali, quindi di tutti i trentini, provenienti da un fondo dedicato allo sviluppo sostenibile e alla lotta ai cambiamenti climatici), per l’impatto ambientale e rischio inquinamento dell’intervento (sarà installata tra l’altro una fossa Imhoff a dispersione posizionata a soli 150 metri a monte del Lago Lagorai) e infine per il timore concreto di speculazioni future nell’ottica del potenziamento dell’offerta turistica estiva da parte del vicino consorzio funiviario dell’Alpe Cermis.


Al momento (luglio 2021) il progetto non ha ancora avuto il via libera dal Consiglio comunale del Comune di Tesero (istituzione sul cui suolo sorgono le strutture, che però sono di proprietà della Magnifica), ma l’approvazione sembra ormai una formalità. Nonostante siano state presentate diverse petizioni popolari con migliaia di firme, osservazioni tecniche ai progetti e in ultimo una lettera di diffida presentata dal nostro gruppo. La risposta è stata sempre la stessa: il progetto rientra nella categoria degli investimenti di interesse pubblico, e complice la particolare natura giuridica della Magnifica che in questi casi ha la strada spianata, le numerose deroghe necessarie potranno essere concesse, senza pensare ai problemi ed ai rischi sopra esposti.


Siamo consapevoli del fatto che queste decisioni siano dovute ad un difficile equilibrio tra richieste economiche del territorio e rispetto dell’ambiente; ma siamo altrettanto convinti che si possa fare molto meglio di così, restituendo smalto a un territorio unico, che non merita di essere omologato sulla falsa immagine di altre zone antropizzate. Il Lagorai è da sempre un territorio selvaggio, aspro, provante per chi lo frequenta, per molti ma non per tutti. Chi non apprezza tutto questo ha svariate alternative decisamente più fruibili e “addomesticate” nei dintorni.


Da qualche settimana il nostro comitato si è trasformato in Organizzazione di Volontariato, proprio per dare continuità al lavoro già fatto e inaugurare una nuova stagione ricca di idee, e stimoli, compatibili con la nostra Val di Fiemme.


La nostra progettazione segue due linee guida fondamentali: prevenzione e informazione. Anche quest’anno infatti, continueremo a sorvegliare la nostra terra e a svolgere attività di indagine su possibili progetti impattanti. D’altro canto crediamo che se vogliamo raccogliere dei frutti in futuro, dobbiamo seminare oggi: perciò non si fermano le nostre attività di divulgazione scientifica e culturale incentrate sul Lagorai.


Se volete ricevere informazioni più approfondite su questo e altri progetti della nostra Associazione, non esitate a scriverci.

Siamo raggiungibili su Facebook, mail (viciniallagorai@gmail.com) e Whatsapp (371 446 3517).

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